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IL DIDRAMMA



INDICE (link all'argomento):



    1) Il Didramma

    2) La Cronologia

    3) I Tipi

    4) Bibliografia






















Il Didramma


La nascente potenza romana ben presto prese contatto con le colonie greche dell?Italia meridionale e prima tra queste Neapolis. I rapporti con la citt? campana si strinsero al punto che nel 312 si diede inizio alla costruzione di una strada, la via Appia,  che facilitava le comunicazioni verso sud. E? chiaro che le monete della citt? campana, in particolare le comode didramme d?argento, erano note e ben accette nei mercati di Roma. Non stupisce quindi che la prima moneta d?argento coniata da Roma segua la pondometria greca e che sia un didramma. Se la moneta fusa era adatta ai commerci interni o al pi? con quelli con le citt? etrusche e centro italiche, non c?era possibilit? di farla accettare ai mercati evoluti del sud Italia. La produzione di moneta d?argento era ormai improrogabile dato l?allargarsi degli orizzonti dei romani.

Si ? anche supposto che la produzione di moneta a nome dei Romani possa essere stata demandata in una prima fase alla zecca campana, dopo stipula di trattative ufficiali. Ne sono indizio la raffinata esecuzione dei primi didrammi, compatibili con la raffinata arte incisoria dimostrata dalle emissioni napoletane. In ragione di queste osservazioni queste monete vengono generalmente chiamate ?romano-campane?. Ulteriori spie di questo completo assoggettarsi al modello greco ? il fatto che nei nuovi didrammi manchi il segno del valore (fino a quel momento presente sulla moneta romana) e non ultimo la tipologia e lo stile tipicamente greci.

La leggenda di questa nuova monetazione ? illuminante. Su una  litra in bronzo (Apollo / toro androprosopo), probabilmente della zecca di Neapolis, compare la scritta  Romaion un genitivo  greco, ovvero ?dei romani?, come se si trattasse di monete emesse fuori dall?Urbe per i romani. Questa rara litra fu forse una prova per saggiare la successiva produzione. Sul primo didramma della serie (Marte / protrome equina) compare la scritta ROMANO  in caratteri latini, ma con lo stesso significato del genitivo greco. Successivamente si pass? alla scritta ROMA al nominativo (o ablativo, in urbe Roma). Molti Autori ritengono che il passaggio dalla scritta ROMANO alla scritta ROMA, corrisponda al passaggio della produzione delle monete nell?Urbe.

Le pi? recenti vedute tendono a mettere in luce  l?apporto di zecche  italiche (Neapolis, Luceria, Metaponto, Crotone) che avrebbero collaborato nel produrre moneta a nome dei Romani. In questo senso la monetazione ?romano campana? sarebbe  pi? una produzione ?italica? che romana in senso stretto, una produzione imposta o richiesta alle citt? satelliti nel nome di Roma.  Solo con l?emissione del denario questa frammentariet?  venne a terminare.

Il sistema comprendeva didramma, dramma e una serie di nominali in bronzo, doppia litra, litra (3,3 gr), mezza litra e quarto di litra.



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I Tipi



Didramma Ar; Marte in elmo corinzio / Protrome equina, ROMANO (335-311 aC, Metaponto?)


Didramma Ar; Apollo e ROMANO / Cavallo a destra e stella, (335-311 C, zecca incerta)


Didramma Ar; testa di Ercole con clava / Lupa capitolina con i gemelli, ROMANO (335-312 aC Roma?)


Nominale non noto AE, 13 gr,  Testa di Minerva e ROMANO / aquila su fulmine e ROMANO (335-312 aC, Messana)


Didramma Ar; Roma in elmo frigio / Vittoria con corona e palma, ROMANO (312-290 aC)


Didramma Ar; Marte in elmo corinzio / Protrome equina con falcetto , ROMA (312-290 aC Roma?)


Didramma Ar; Apollo / Cavallo a sin, ROMA (312-290 aC, Roma?)


Didramma Ar; Giano imberbe / Giove fulminante in quadriga, ROMA (225 aC)


Litra AE, Apollo / Cavallo a sin ROMA (312-290 aC)


Per raffronto statere di Metaponto con testa di Leucippo / spiga di grano; si osservano analogie stilistiche con il primo didramma romano-campano.


Zecca di Neapolis: Testa della ninfa Partenope / toro androprosopo



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